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COME SIAMO? COME VOGLIAMO ESSERE?

 

L’ANZIANO PROTAGONISTA

 

Non è l’ultima goccia d’acqua che svuota la clessidra,

ma tutta quella che è scesa prima.

Seneca

Il diventare protagonista del proprio tempo, si rende necessario oggi per chi comincia a diventare anziano, quasi un obbligo verso sé stesso, i propri cari, la società nel suo insieme. Uno degli aspetti che ci porta ad avvallare questa premessa, è la constatazione che ci sono a nostro avviso i margini per spostare la necessità di dipendenza più avanti nel tempo, sempre che prendiamo coscienza e contemporaneamente incominciamo a mettere in pratica le correzioni che ci servono per raggiunger tali obiettivi.

Un tempo si attribuiva ai fatti della vita un certo fatalismo o comunque altre cause indipendenti da noi stessi, cause che fin qui hanno determinato i nostri comportamenti, a volte inconsapevolmente sbagliati; è giunto ora il momento di capire quali possibilità si aprano all’anziano, rendendolo soggetto attivo e perciò protagonista.

Diventerà così consapevole della necessità di unirsi ad altri, in forme associative tali da far emergere il bisogno di solidarietà, per affrontare insieme i problemi che si pongono in questa fase della vita.

In un progetto di questo tipo esiste la necessità di accompagnare l’anziano o chi sta diventando tale, con politiche di educazione al benessere, organizzando incontri di vario tipo, sapendo ormai che la vita delle persone ed in particolare di quelle più anziane è fatta da una rete di relazioni sociali, culturali e umane.


SOLIDARIETÀ

 

“Non so dove andare”.

“Nemmeno io”. “Andiamo insieme”.

Ignazio Silone

 

Francamente non amo in modo particolare le esperienze di gruppo, perché ne sono stata più volte delusa.

Le persone che ho conosciuto qui mi hanno fatto cambiare idea, mi sono trovata bene: sono libera di essere me stessa. Quando ci incontriamo sento che c’è unione tra noi, vedo tutti partecipi e attenti, curiosi delle scoperte che facciamo insieme, su noi stessi e sulle realtà che ci circondano. Ascoltare i problemi degli altri, riconoscersi in emozioni e spesso in dolori comuni è stato consolante per me. Non sentirsi sola è importante ad ogni età.

Imparare ad usare il computer insieme è stato divertente. Guardare insieme un film è stata un’esperienza stimolante. Insieme abbiamo potuto notare tante sfumature, grazie all’interpretazione personale e alla sensibilità propria di ciascuno di noi. Insieme tutto è più interessante. Sono certa di aver imparato molto da tutti e sono contenta di aver iniziato quest’avventura nel pianeta “vecchiaia”.

 

L’analisi della situazione odierna e la comprensione dei cambiamenti che stanno avvenendo nella nostra società ci spingono a ragionare su quali saranno le nostre necessità future e su come noi possiamo essere propositivi. Il volontariato non può più bastare, e in questo senso l’anziano ha una grande forza perché può condizionare il mercato (per mercato intendiamo sia le compravendite di prodotti e servizi sia il condizionamento politico) con le sue richieste e le sue necessità. L’anziano può anche offrire dei servizi: rendendosi disponibile, impegnandosi in un’attività sociale, collaborando nell’individuare le necessità particolari e personali della terza età e quindi contribuendo all’organizzazione dei servizi.

A questo punto analizziamo insieme com’è l’anziano, di quali servizi ha necessità? È vero che la società non è ancora a misura di anziano. La povertà è sempre in agguato, in evidenza la diminuzione, superiore all’inflazione ufficiale, del potere d’acquisto delle pensioni. Diventare anziani significa diventare sempre più fragili, aver bisogno di aiuto anche per le attività più elementari, ma significa anche dover essere responsabili verso se stessi, sapere quali sono le proprie esigenze, esporre le richieste alla società, tener presente che si ha una grande forza nei sondaggi, nel determinare le scelte politiche con il proprio voto.

La lentezza è considerata un limite dell’anziano, ma deve essere vissuta, invece, come un’opportunità. Preoccupiamoci di curare un buon rapporto con i giovani.

 

Il percorso che stiamo facendo porterà la testimonianza e i suggerimenti ad altri gruppi di richieste od offerte, ad amministrazioni, a categorie, a sanitari e interscambio di idee e bisogni. Materiale di utilità di una guida ragionata a siti Internet per ricevere e proporre esperienze. Questo nostro immaginario viaggio per la terza età è fare ricerca fra noi per migliorare la qualità di vita.

Giovanilismo e senilismo: sono due errori da evitare.

La vita va vissuta in ogni suo aspetto. Da un punto di vista psicologico la fede è una forza.

L’uomo è veramente tale se riempie il suo percorso di contenuti, ma anche di domande profonde ed interiori. L’anziano deve avere un atteggiamento propositivo verso la vita, mettendosi in gioco continuamente perché l’equilibrio sia costante.


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