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I CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI

Il XXI secolo sarà il tempo dell’anziano: il mondo sta invecchiando e per questo anche l’atteggiamento e il ruolo dell’anziano dovranno cambiare.

Viviamo più a lungo grazie all’alimentazione più sana, all’attività fisica, alle migliorate condizioni di vita (riscaldamento, acqua corrente), all’assistenza sanitaria, dovuta anche alle scoperte della ricerca farmacologica e alla migliore conoscenza del funzionamento dei vari organi e apparati, e al minore deterioramento fisico nel lavoro.

La qualità della vita è migliorata anche grazie alla crescita economica che ha consentito i progressi della ricerca: negli anni 1900-1950 la polmonite, con le sue conseguenze, era la prima causa di morte, seguita dalle infezioni, dalla difterite e dalla tubercolosi; grazie agli antibiotici nel 1980 è diventata la nona e oggi noi possiamo godere in media di tre anni di vita in più.

L’Italia è il paese con la minore natalità e un forte squilibrio demografico: la fascia dei 65enni supera quella dei 25enni.

Il cambiamento demografico, sta diventando un problema sociale ed economico di grande portata.

Proprio per questo si inizia a percepire che il modo di vivere dell’anziano, o di chi si sta avvicinando a questa soglia cambierà: nel mondo occidentale e in particolar modo in Italia, dove la denatalità ha toccato punte molto alte con la media 1.5 figli per coppia o in certi casi, per qualche regione, di un figlio in media per coppia.

Da un’analisi fatta partendo dal 1950 fino al 2050 ci si accorge che, il valore massimo di natalità lo abbiamo raggiunto negli anni 1965-1967 dopo di che inizia una fase di denatalità che durerà per circa un ventennio, per stabilizzarsi poi al livello più basso, cioè nei valori sopra citati.

Le cause di questo cambiamento possono essere molteplici: l’aumentata industrializzazione, la crescente necessità di manodopera femminile e le sempre maggiori necessità economiche, dovute ad un miglioramento della qualità della vita, con i suoi conseguenti alti costi. Tutto ciò aggrava il ruolo della donna, che fino ad allora aveva avuto nella famiglia e nei figli i suoi unici interessi, di ulteriori compiti come quello di contribuire con un lavoro esterno all’economia famigliare.

L’avvento della pillola anticoncezionale, e una maggiore presa di coscienza delle possibilità contraccettive, hanno dato alla donna e alla coppia la possibilità di pianificare la propria famiglia secondo un criterio fino ad allora poco in uso.

Tutto questo per dire che abbiamo a grandi linee individuato le cause che hanno determinato il problema dell’invecchiamento della popolazione. Adesso, dobbiamo trovare idee e strategie per cercare di riportare il sistema in equilibrio senza esserne travolti e pagandone le minori conseguenze possibili.

 

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