Ogm: Si riapre la battaglia sui divieti di coltivazione nell'Ue

Bruxelles: 13 febbraio 2009. - Le rivelazioni di ieri del quotidiano 'Le Figaro' su un parere scientifico dell'Agenzia francese di sicurezza alimentare (Afssa)hanno riaperto la battaglia nell'Ue fra favorevoli e contrari al mantenimento dei divieti nazionali di coltivazione di Ogm imposti in alcuni Stati membri. Il parere dell'Afssa, datato 23 gennaio ma mai reso pubblico fino a oggi, riguarda l'innocuità per la salute del mais transgenico della Monsanto Mon810, l'unico coltivato su scala commerciale in Europa (circa 100.000 ettari in Spagna e alcune decine di migliaia in alcuni altri paesi). Il mais Mon810 - modificato per esprimere la tossina Bt, letale per i lepidotteri infestanti come la piralide - era stato autorizzato in tutta l'Ue prima della moratoria 'de facto' introdotta a partire dall'ottobre 1998. La moratoria si è conclusa nel 2004, ma solo per l'importazione di prodotti transgenici coltivati fuori dall'Ue. Nessun Ogm ha più ottenuto, invece, un'autorizzazione alla coltivazione nell'Ue negli ultimi 10 anni. Secondo l'Afssa, non ci sono prove che il Mon810 presenti dei rischi per la salute, e cadrebbero quindi le motivazioni scientifiche invocate dal governo di Parigi nel giugno 2008 per imporre un divieto di coltivazione sul territorio nazionale. Il governo francese si era basato su un precedente rapporto, del professor Yvon le Maho, secondo cui non potevano escludersi rischi sanitari, ma anche su altre considerazioni riguardanti i rischi ambientali, e la possibilità di contaminazione delle colture non Ogm. Proprio da questo secondo punto sono partiti oggi il primo ministro francese, Fançois Fillon, e il ministro dell'Ecologia Jean-Louis Borllo, per respingere le argomentazioni dell'Afssa e confermare il mantenimento del divieto di coltivazione. Fillon, tuttavia, che ha parlato a Bruxelles dopo un incontro con il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha ammesso che il mantenimento del divieto francese, che il governo di Parigi sostiene, dipenderà da una decisione in sede Ue. Lunedì prossimo, 16 gennaio, infatti, il Comitato Ue di regolamentazione sugli Ogm (in cui siedono e votano gli esperti rappresentanti degli Stati membri) dovrà esprimersi su una richiesta della Commissione (del 21 gennaio scorso) di imporre la fine del divieto nazionale di importazione e coltivazione del Mon810 in Francia, su una misura analoga applicata in Grecia e su un divieto di sola coltivazione esistente in Austria per il Monsanto Mon810 e per un altro mais Ogm, il Bayer T25 (che non è più prodotto nell'Ue). Le proposte della Commissione verranno sottoposta al voto dei Ventisette, e potranno essere approvate o respinte solo a maggioranza qualificata. Si sa già che sono favorevoli alle richieste della Commissione una mezza dozzina di paesi, e in particolare Gran Bretagna, Spagna, Svezia, Slovacchia, Olanda. Probabilmente non ci saranno i numeri per una maggioranza qualificata né in un senso né nell'altro. In questo caso, le decisioni saranno rinviate al livello ministeriale in Consiglio ambiente, dove si voterà con lo stesso meccanismo. Se anche in questo caso non ci sarà maggioranza qualificata, la Commissione potrà adottare le proprie decisioni da sola, come ha sempre fatto negli ultimi anni ogni volta che proponeva l'approvazione di un nuovo prodotto Ogm da importare; ma come non è mai successo per le piante transgeniche da coltivare nell'Ue. Va ricordato, inoltre, che già due volte l'Esecutivo ue ha tentato di imporre l'abolizione di divieti nazionali di coltivazione di Ogm (in Austria e Ungheria), ed è stata sconfitta, ritrovandosi la maggioranza qualificata degli Stati membri contro. E se lunedì le votazioni nel comitato di regolamentazione potrebbero concludersi tutte con un rinvio ai ministri dei Ventisette, il 2 marzo ci sarà già una resa dei conti finale sul divieto di coltivare il Mon810 in Ungheria. Il Consiglio Ambiente, infatti, avrà sul tavolo una nuova richiesta di abolire il divieto nazionale ungherese, dopo la bocciatura di una prima proposta della Commissione, nel marzo 2007. La battaglia europea sugli Ogm, insomma, sta per riaccendersi, dopo molti mesi.


Europa, l'Efsa approva 3 mais OGM  


MAIS SANOPIRALIDE adultaDANNI da larva di PIRALIDEDANNI da larva di PIRALIDE


L’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha detto si a 3 mais OGM, il Mon810 (Monsanto), il Bt11 (Syngenta) e il 1507 (Pioneer-Dow). Ciò vuol dire che un primo passo verso l’autorizzazione alla coltivazione in Europa è stato fatto.

Il parere, in 27 pagine, dice che sostanzialmente fino ad oggi non sono state prodotte prove sufficienti a dimostrare che i 3 mais OGM siano dannosi per la salute animale e umana.

Nei 3 OGM è presente il gene Bt che serve a distruggere le larve di piralide, mentre nel 1507(Pioneer-Dow), c’è in più un gene che rende la pianta resistente a un erbicida totale.

La Commissione europea che si dovrà pronunciare, potrebbe chiedere, ad esempio, alla Francia di ritirare il divieto di coltivazione del Mon810, anche se la maggioranza qualificata può sempre rifiutarsi di accogliere l’indicazione della Commissione e far si che in Francia continui a sussistere il divieto per gli OGM.

Rispetto agli OGM Bt11 e 1507 lo stop era stato imposto dal Commissario all’ambiente Stavros Dimas, che perciò aveva presentato all’Efsa 11 nuovi studi che ponevano in luce gli effetti negativi di questi due mais sull’ ecosistema. Ma appunto secondo l’Efsa gli studi proposti non riportano novità tali da giustificare un parere negativo.

No agli Ogm in Austria e Ungheria

Il Consiglio dei Ministri dell'Ambiente dell'Ue boccia la richiesta di abolire la moratoria

BRUXELLES - Il Consiglio dei Ministri dell'Ambiente dell'Ue riunitosi a Bruxelles ha respinto a maggioranza qualificata la richiesta della Commissione Europea di sopprimere la moratoria sulla coltivazione del mais ogm mon 810 della Monsanto in Austria e in Ungheria. Lo hanno annunciato fonti del consiglio dei Ministri. L'Italia ha votato con la maggioranza per bloccare la richiesta della commissione europea. A favore soltanto: Inghilterra, Olanda, Svezia e Finlandia.

PRECEDENTE IMPORTANTE - Il voto di oggi rappresenta quindi un precedente importante anche perché nelle prossime settimane i 27 dovranno pronunciarsi anche sulla soppressione della moratoria per la coltivazione del mais Mon810 in Francia e in Grecia.

IL NO DELLA GERMANIA - La Germania aveva annunciato di votare contro la richiesta della Commissione di imporre fine ai divieti nazionali di coltivazione del mais Ogm Monsanto Mon810 in Austria e in Ungheria. Lo aveva detto, al suo arrivo al Consiglio, il ministro tedesco Sigmar Gabriel, ricordando la forte opposizione dell'opinione pubblica contro gli Ogm.

L'ULTIMO STUDIO: I RISCHI CI SONO - I risultati di uno studio recente svolto dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione sui topi hanno lasciato aperte molte incognite. L'assunzione da parte di questi animali di mais geneticamente modificato, il Mon810 della Monsanto, ha infatti provocato alterazioni sul sistema immunitario sia intestinale sia periferico che, secondo i ricercatori, «potrebbero rappresentare un campanello d'allarme, anche se rimane da verificare se queste alterazioni siano associate a disfunzioni del sistema immunitario».

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